Chi è lo psicologo?

Per diventare Psicologo in Italia è necessario :
· laurearsi in Psicologia (laurea magistrale di 5 anni o laurea specialistica 3+2)
· frequentare un tirocinio post-lauream di 1 anno
· sostenere un Esame di Stato
· iscriversi all’Albo professionale di una Regione italiana

La legge di riferimento per l’esercizio della professione di psicologo in Italia prevede l’obbligo di iscrizione all’Ordine, che funge da garanzia per il corretto comportamento deontologico del singolo iscritto all’Albo.

La figura dello psicoterpeuta

Cicconi Alessandro PsicologoLo Psicoterapeuta oltre alla laurea in psicologia, o in medicina, e all’iscrizione all’Ordine degli Psicologi o dei Medici, ha una specializzazione post universitaria di almeno quattro anni. Inoltre, salvo per alcuni indirizzi teorici, si è sottoposto ad una propria analisi personale.

Costi e parcella deducibile/rimborsabile

Chiedete fin dall’inizio quanto costa la consulenza o la terapia. Le assicurazioni complementari coprono una parte dei costi per psicoterapie fornite da psicoterapeuti liberi professionisti. L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla detrazione delle spese per psicologo e psicoterapeuta nel 730, nel modello Redditi (ex Unico) e in generale nella dichiarazione dei redditi. E’ stata ribadita la detraibilità delle spese sostenute per le prestazioni rese da psicologi e psicoterapeuti per finalità terapeutiche. Secondo l’Agenzia delle Entrate, le spese per lo psicologo e lo psicoterapeuta rientrano tra le spese sanitarie detraibili del quadro E del 730, e quindi tra le spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19%. La detrazione spetta anche se la prestazione è effettuata senza prescrizione medica. È fatto salvo che per legge i professionisti emettano fattura sanitaria a fronte di pagamento ricevuto.

Accade che chi non abbia titolo ad esercitare non emette fattura, per cui l’emissione di fattura regolare è anche garanzia, oltre che di correttezza come cittadino, di titolarità all’esercizio della professione e, non di meno, di rispetto della deontologia.

Diritti del paziente/ Attività in virtù di un mandato

Quando si fa ricorso ad un servizio psicologico, che si tratti di consulenza o di una terapia, si è in presenza, dal punto di vista legale, di un mandato. Lo psicologo specialista s’impegna a svolgere con cura il compito affidatogli, mentre il cliente (paziente) s’impegna a pagare il servizio che gli è stato fornito. Questo mandato può essere sciolto da entrambe le parti. Il paziente può decidere quando interrompere la consulenza o la terapia. In ogni caso si raccomanda di chiarire durante il primo colloquio quanto potrebbe durare il trattamento e discutere insieme i motivi che inducono una persona a voler concludere il mandato.

Prima di conferire il mandato è opportuno riflettere sulle condizioni quadro e porsi le seguenti domande:
• Cosa mi aspetto dalla consulenza/terapia?
• Preferisco una psicologa o uno psicologo?
• Desidero parlare da solo o in gruppo con lo psicologo?
• Quanto tempo e denaro sono disposto a investire?

Il primo colloquio e periodo di valutazione

Il primo colloquio, soprattutto nella terapia, serve a conoscersi reciprocamente: voi esponete allo psicologo la problematica e le vostre aspettative, lo psicologo si presenta e illustra le proprie competenze professionali, la formazione che ha seguito e il metodo di lavoro. Se lo psicologo non vi fornisce queste informazioni non esitate a chiederle. Se lo psicologo lo ritiene opportuno può chiedervi un periodo di valutazione 3-4 incontri per delineare meglio la situazione e proporre una presa in carico o l’invio ad altro professionista.

Durante il primo colloquio lo psicologo dovrebbe fornirvi anche le seguenti informazioni: costi, durata delle sedute, frequenza, onorario, modalità di pagamento.
Può succedere che, alla fine del primo colloquio o periodo di valutazione, lo specialista vi dica di non essere la persona adatta per risolvere il vostro problema. Ciò non va inteso come un rifiuto, ma come segno di competenza professionale, in quanto non tutti gli psicologi sono adatti a curare ogni tipo di problema.

Cicconi Alessandro PsicologoDurante e dopo il colloquio dovete chiedervi se vi sentite a vostro agio, se vi fidate dello specialista e se avete l’impressione che vi possa aiutare: questi sono infatti fattori importanti per il successo del trattamento. Non abbiate paura di comunicare allo specialista (alla fine del colloquio o più tardi, per telefono) che preferite rivolgervi ad un altro professionista.

Segreto professionale/ informazioni confidenziali

Tutto ciò che raccontate durante la consulenza psicologica o la terapia è confidenziale; gli psicologi sono vincolati dal segreto professionale e i dati che raccolgono sottostanno alla legge sulla protezione dei dati personali. Gli psicologi possono rivelare delle informazioni soltanto con il vostro consenso e non hanno nemmeno il diritto di rivelare che vi stanno seguendo. La legge prevede l’obbligo da parte degli psicologi di rivelare delle informazioni solo in pochissimi casi; prima, però, devono informare il diretto interessato.
Difficoltà

Una terapia o una consulenza mirano generalmente ad ottenere un cambiamento. È normale – anzi, fa persino parte di questo processo – che durante il trattamento si provino delle sensazioni negative. Non esitate a parlare di queste sensazioni con il vostro psicologo. Se però la sensazione di forte disagio dovesse prolungarsi, se non aveste fiducia nello specialista che vi segue o vi sentiste incompresi, cercate di parlarne ad una terza persona che abbia le necessarie competenze. In rari casi può succedere che uno psicologo contravvenga ai principi etici del codice deontologico . Questo codice definisce tra l’altro quali sono le responsabilità che gli psicologi devono assumersi, come garantiscono la loro competenza professionale, come devono trattare le informazioni confidenziali e come devono impostare il loro rapporto professionale con i pazienti. Eventuali violazioni al codice deontologico vanno segnalate alla Commissione per il codice deontologico, che è incaricata di esaminare il caso e se necessario di disporre sanzioni e provvedimenti disciplinari. I reclami devono essere presentati per iscritto alla Commissione. Oltre ad indicare i propri dati personali, i clienti devono descrivere la violazione osservata.